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ARTE, POESIA E CUCINA TIPICA
Ebbene sì. Anche la cucina tipica del territorio può diventare oggetto di cultura e di incontro quando contribuisce alla vera riscoperta del nostro recente passato e della nostra storia. Se poi tutto ciò viene proposto in un clima davvero famigliare e in una delle zone archeologicamente più importanti del comprensorio, come quella di Roccelletta di Borgia, allora possiamo con certezza affermare che la scelta è stata non solo appropriata, ma addirittura innovativa. Abbinare arte, poesia, archeologia. ambiente e cucina tipica è indubbiamente un nuovo modo di fare turismo; è una delle tante strade da percorrere per raggiungere buoni risultati anche nei mesi di magra.
Tutto questo lo ha reso possibile ancora una volta l’Accademia dei Bronzi diretta da Vincenzo Ursini che nei giorni scorsi, presso l’agriturismo “Il Casolare”, ha accolto poeti e pittori di varie regioni, alcuni dei quali provenienti addirittura dalla Lombardia. A fare gli onori di casa è stato Peppino Ieole, veterinario prestato con successo all’arte culinaria. Vero cultore della cucina tipica, ma soprattutto autentico conoscitore dell’ambiente circostante che ha saputo valorizzare al meglio.
Il connubio con l’Accademia dei Bronzi per Ioele è stato quasi naturale. Poeti e artisti, tra un verso declamato sottovoce e un quadro commentato con autentica padronanza critica, hanno così gustato ”a pitta manijata cu i frisulimiti” (cicoli), “’papati e piparedhi fritti”, “’a frittata d’ervi” (frittata con erbe selvatiche), “posa cu l’ogghiu” (fagiola con olio di oliva”, “ciciari ‘e finocchia” (ceci con finocchio). E poi “scilatedhi” al ragù di carne mista; il tutto accompagnato da un buon vino rosso locale. Insomma, quello proposto dall’Accademia dei Bronzi è stato un incontro tra pittura e poesia, storia e ambiente: magicamente condito da autentica amicizia e da un mecenatismo, quello di Ioele, quasi demodé.