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IL DOVERE DEL RICORDO
“Ricordare i caduti delle varie guerre non è solo un atto di fraterna vicinanza nei confronti dei famigliari che hanno perso i loro cari, ma è principalmente un dovere civico dal quale nessuno di noi dovrebbe sottrarsi. Ecco perché abbiamo ritenuto giusto, come associazione di volontariato culturale, proporre al sindaco di Settingiano di intitolare una strada, o comunque un edificio pubblico, al sondato Giovanni Vergata, eroicamente caduto nel 1941 in Libia, nella battaglia di Bardia”.
È quanto ha dichiarato Vincenzo Ursini, presidente del noto sodalizio culturale catanzarese che opera sul territorio da circa 30 anni e che alla quotidiana azione di promozione letteraria delle nuove avanguardie della poesia e dell’arte, affianca una significativa opera di volontariato.
“In un momento in cui gli alti ideali della Patria, quelli che il Presidente Giorgio Napolitano ci ricorda spesso con grande partecipazione emotiva - scrive Ursini al primo cittadino di Settingiano - sono quasi passati in secondo piano, ci sembra opportuno proporre alle nuove generazioni alcuni avvenimenti storici di particolare rilievo che hanno caratterizzato la vita politico-sociale della nostra nazione e del territorio catanzarese in particolare nel corso degli ultimi decenni. Il tributo offerto da tanti nostri soldati nelle varie guerre è stato enorme: spesso si è trattato giovani mandati allo sbaraglio, per difendere posizioni colonialistiche che nulla avevano a che fare con la nostra storia e la nostra cultura”.
“Tra questi, - continua Ursini - ricordiamo Giovanni Vergata nato a Settingiano l’1 aprile 1920 e deceduto eroicamente in Libia nel 1941, nella battaglia di Bardia, i cui resti riposano ora nel cimitero di Settingiano”.
I soldati italiani a Bardia soffrirono fame e sete, freddo e caldo. Avevano in dotazione 2 litri di acqua al giorno che dovevano bastare per bere e per lavarsi. Giovanni morì il 3 gennaio 1941 per le ferite riportate nel corso dei bombardamenti effettuati contro i soldati italiani dal XIII Corpo britannico d’armata “ Weestern Desert Force”.
Della X Armata italiana, composta di 135.000 uomini, solo 8.300 riuscirono a ripiegare in Tripolitania.
Intanto a Settingiano e sui giornali nazionali si parlava di eroismo e di resistenza. La verità si apprese solo quando la battaglia di Bardia si concluse. Nessuno ebbe il coraggio di parlare di ''carneficina''.
Da notizie giunte al fratello Martino da alcuni soldati sopravvissuti, si è appreso che Giovanni, per permettere lo spostamento in una zona più sicura di altri suoi commilitoni, durante i combattimenti uscì dalla trincea munito di mitragliatrice e tentò disperatamente di contrastare gli aerei inglesi che li bombardavano, ma le schegge delle bombe lo colpirono mortalmente.
I suoi resti, dopo anni di attesa, furono consegnati ai familiari, con una cerimonia solenne, il 12 ottobre 1972. Ora riposa in un piccolo loculo accanto al padre e alla amata madre che per lunghi anni ha fatto di tutto per riaverlo con sé.